Alcuni inediti di Valentina sono apparsi sulla rivista letteraria Midnight:
Torino che sai i passaggi feriali
i segreti serali dei cammini sul Po.
Gli archi, le luci al vapore di tè le linee
sottili di tazzine in porcellana Limoges.
I pasticcini ordinati per fila di vetrina, i banchi
in latta stesa tra gli specchi, i lampadari
smorti su tappezzerie di velluto bordeaux.
L’umido qui sale dal corso.
Bagna le piante di muschio.
Tra i noccioli e i salici, le rose
selvatiche del giardino botanico.
Una luce sfocata tra i rami mi appare
lontana. È. Come ogni basilica. Madre
che vegli sul Po, illuminata sprofondi
– visione d’altrove, chiunque Tu sia
che hai dato necessaria ogni presenza
al fianco. Andarsene di spalle nel buio
in un parco vuoto che porta il mio nome.
Sospirare armonie di Mompou
e dissolvere piano. Mi giro e ti chiamo.
E sei già dileguato.
La felicità cammina per strada
con una bici scrostata e un vestito
azzurro. Si solleva passando
davanti al bar, ai signori in velocità
nella frenata alla svolta della piazza.
Lei se ne va correndo col sobbalzo
degli sguardi che si alzano. Va con l’aria
tra le coste. Il manubrio senza sosta
da solo in tondo nel paese. Si ciba dei muri
bianchi, della luce nei soffitti a cielo aperto
con gli odori, che diffondono di pranzo.
Signore mio, Signore, ogni respiro ancora
mi è solo tutta vita in avanzo.
I grandi amori, infelici. Non reggono
il non finire o soltanto esistere.
Hanno una forza nostalgica
negli occhi un tutto. Gioia che si sparge.
I grandi amori così allegri a salire in casa
all’ultimo piano per riscendere rapidi le scale
piangendo a inseguire un’aria che li tiene.
Vagano nella stasi dei vuoti calmi.